Si avvicina l'esame "stress-test" per le banche europee da parte della BCE. Si spera che stavolta i parametri siano più rigidi del passato in modo da fare una selezione netta tra le banche con i conti a posto e quelle che invece necessitano di più capitale. In generale diverse banche europee arrivano a questo appuntamento con molti dubbi e incertezze anche se i conti del terzo trimestre non sono andati poi così male e per l'agenzia di rating Fitch l'80% di esse ha un outlook stabile.
E le italiane? Fresco fresco è il report di Societe Generale che fa notare che le valutazioni sono aumentate molto nell'ultimo mese, sia per i conti incoraggianti, sia per la diminuzione del tasso dei titoli di stato tricolori. Gli analisti francesi rimangono comunque neutrali sul settore anche perché le stime sugli utili 2013-2015 sono state riviste al rialzo ma solo dell'1,5%.
Secondo gli stessi analisti gli unici due istituti italiani che non dovrebbero aver problemi sono Unicredit (titolo preferito con raccomandazione buy e prezzo obiettivo alzato da 5,3 a 6,2 euro) ed Intesa San Paolo (raccomandazione hold e prezzo obiettivo alzato da 1,6 a 1,85 euro). Dubbi invece per Mps (raccomandazione sell e prezzo obiettivo a 0,14 euro) e per Banco Popolare (raccomandazione sell e prezzo obiettivo alzato da 1 a 1,30 euro). A metà strada Ubi Banca che comunque dovrebbe superare abbastanza tranquillamente gli stress-test (raccomandazione hold e prezzo obiettivo alzato da 3,7 a 5,1 euro).
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